La resa dei conti che non tornano.

Il bilancio comunale è al limite, dopo la parziale privatizzazione della partecipata (ora multiservizi srl), la città arranca. La progettazione, la manutenzione e gestione del verde pubblico, che è a loro carico per statuto, latitano. Le aree pubbliche sono sopraffatte dalla fame di profitto mentre le poche aree pedonali temporanee nascono e spariscono solo nei luoghi dove le esigenze e gli interessi privati devono essere assecondati.
Allo stesso modo i nodi si stringono in maniera progressiva anche con la pandemia in corso:
-I flussi totalmente incontrollati del traffico generano uno smog palpabile ma che nessuno misura.
-I kg di rifiuti per abitante al livello di guardia, più di 600 nel 2020, solo i paesi del cratere ci superano ma in quelle zone a far massa ci sono i detriti.
-Le acque nere dall’entroterra tracimano ad ogni pioggerella per finire sulla nostra spiaggia (il vero motivo per cui Porto San Giorgio non si merita più una Bandiera Blu).
-I prezzi degli affitti alle stelle e il calo degli abitanti reali, solo nel 2020 è stato l’1%, senza contare le residenze fittizie, a migliaia.
La città si svuota e si impoverisce sotto gli occhi di tutti.
Niente deve essere risparmiato dall’incasso a tempo determinato: pini secolari, lecci, oleandri, arredo urbano, lampioni, panchine, percorsi per disabili e bambini: come dopo il passaggio di Predator venuti da un altro pianeta, a fine stagione per gli abitanti rimarrà solo la conta dei danni e dei costi.
Il conto in questa città lo pagano da sempre gli abitanti e qualche piccolo commerciante coraggioso disposto a rimanere aperto tutto l’anno.
Come in tutti i comparti industriali, i costi ambientali e economici devono essere socializzati e spalmati sugli abitanti, mentre gli utili devono rimanere privati.
Il commercio e il turismo non sono il male, dovrebbero essere una ricchezza per la città, distribuita per il benessere di tutti. I pochi abitanti rimasti, declassati a comparse di un luna park estivo, sfruttati come lavoratori stagionali o espulsi dal mercato immobiliare, sono le vittime di queste dinamiche. Queste contrapposizioni sono simili in altre realtà turistiche locali e internazionali, risultato di decenni di politiche miopi, dove la ricchezza estratta finisce in mano a pochi e il benessere della comunità vale meno di un aperitivo sul demanio pubblico.


E’ ora di parlarne insieme.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e il seguente testo "STAGIONE ESTIVA, EPISODIO / I DELLA RIVIERA PREDATORI PERDUTA ASSEMBLEA PUBBLICA 이সাসসস miidk 1 DOMENICA 27/06 27 - ORE 18,30 RIVA FIORITA VIALE DELLA VITTORIA 95- PORTO s. GIORGIO"

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